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| 31 maggio 2017, 06:45

Adolescenza e Genitori: la comunicazione, Aiuto!

Se già è difficile per un adolescente far fronte alle sue “normali” crisi evolutive non è difficile immaginare il senso di angoscia, di vuoto, di abbandono, di sconfitta che possono provare gli adolescenti che si sentono soli perchè non ascoltati

Adolescenza e Genitori: la comunicazione, Aiuto!

L’adolescenza costituisce un momento difficile sia per la persona direttamente interessata, ma anche per tutti coloro che sono in relazione con essa e, tra tutte le relazioni, è indubbio che quella tra i genitori ed i figli adolescenti sia la più complessa. Per un genitore ascoltare un adolescente vuol dire imparare ad ascoltarne il percorso di crescita, rendersene conto ed accettarlo, comprendere che per capire il “figlio” occorre cambiare qualcosa dentro se “genitore”. Per un genitore ascoltare il figlio o la figlia adolescente vuol dire ascoltare il suo punto di vista, cioè accettare che il figlio sta costruendosi un personale modo di guardare, osservare, capire, interpretare la realtà che lo circonda.

Cari genitori, vi sembra che vostro figlio non si più il vostro bambino?

Si, perchè da bambino vi parlava di qualsiasi cosa, ora è cresciuto e non vi dice più nulla?

Quando cercate di comunicare o vi risponde a monosillabi o la conversazione sfocia in una lite? Tranquilli, potete recuperare la relazione con lui/lei, “imparando” a comunicare con vostro figlio adolescente, partendo dall'arte di ascoltare.

Prima di tutto, bisogna tenere in considerazione che gli adolescenti hanno bisogno di sperimentare gradualmente l'indipendenza: per diventare adulti responsabili i ragazzi devono passare dal sedile del passeggero a quello del guidatore e imparare a condurre la propria vita attraverso strade impervie. Naturalmente ci sono adolescenti che vogliono più libertà di quella che dovrebbero avere e genitori che concedono meno libertà di quella che dovrebbero dare. Può risultarne un tira e molla che contribuisce a creare notevoli tensioni sia ai genitori che ai figli. Parlate ai vostri figli, ASCOLTATE con hanno da dirvi, anche se sembrano sciocchezze, anche se avete tanti altri pensieri. Ascoltate e non abbiate fretta di arrivare a conclusioni, provate a mettervi al loro posto, perchè molto dipende dal punto di vista..

Gli adolescenti spesso di sentono persi, disorientati, confusi. Se già è difficile per un adolescente far fronte alle sue “normali” crisi evolutive non è difficile immaginare il senso di angoscia, di vuoto, di abbandono, di sconfitta che possono provare gli adolescenti che si sentono soli perchè non ascoltati.

Altrettanto è comprensibile la difficoltà, ovvero la fatica, del chiedere una mano a qualcuno: occorre arrivare a capire di avere bisogno di aiuto, occorre pensare che esiste qualcuno a cui chiedere una mano, occorre immaginare che esso sia competente e che davvero possa fare uscire dalla crisi.

Si tratta di cercare di entrare in empatia (non necessariamente condividere), con il modo di pensare del figlio/a ed essenziale è cogliere l’attimo giusto. Il bisogno di essere ascoltati su qualche fatto o emozione o problema che si sta vivendo non viene a comando in ore stabilite, cogliere il momento giusto vuol dire lasciare spazio all’imprevedibilità della relazione e vuol dire rendersi conto che la relazione con il figlio adolescente è una relazione che sollecita continuamente il dialogo e il confronto, poiché questo è uno dei bisogni dell’adolescente: confrontare ciò che sta pensando per costruire un proprio pensiero.

Ascoltare il figlio adolescente vuole dire essere disponibile ad aiutare e a considerare la sofferenza ed il disagio per come li vive il figlio, non banalizzando o porsi come modello. Solitamente una richiesta di aiuto non rispecchia il bisogno di essere giudicati o di ricevere le istruzioni per risolvere il problema, ma il bisogno di essere ascoltati nella sofferenza.

Penso che al giorno d'oggi sia importante sottolineare che quando i ragazzi non si sentono ascoltati in famiglia e quando non trovano nel genitore una risposta, un confronto, tendono a cercare risposte da soli, affidandosi al web. Penso sia importante parlare con i ragazzi di quello che vivono, ascoltandone dubbi e paure, non trovando soluzioni per loro, ma “sentire” le loro emozioni ed aiutarli con pensiero critico a crescere.

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e curiosità, potete seguire la mia pagina Facebook mettendo " mi piace" alla pagina D.ssa Ernestina Fiore Psicologa o visitando il sito www.ernestinafiorepsicologocuneo.it, dove potete trovare anche i precedenti articoli della rubrica

Ernestina Fiore

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