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Scuole e corsi | 30 maggio 2017, 19:46

Bra: dal "Giolitti-Gandino" all'Isola d'Elba per il corso di vela

Grandi protagonisti il golfo di Naregno, la vela, il catamarano, la canoa e il windsurf

Bra: dal "Giolitti-Gandino" all'Isola d'Elba per il corso di vela

Tre classi del Liceo Giolitti-Gandino di Bra (due seconde dell’indirizzo scientifico e la seconda liceo classico) hanno partecipato la scorsa settimana al viaggio d’istruzione di quattro giorni all’Isola d’Elba per il corso di vela presso il centro velico del golfo di Naregno.

I ragazzi, accompagnati dai docenti Nunzia Di Prima, Massimo Oberto e Teresio Venere, si sono cimentati in varie discipline di mobilità sull’acqua: vela su deriva e catamarano, canoa e windsurf. Dopo l’iniziale istruzione e sperimentazione dell’armamento delle imbarcazioni, gli allievi hanno affrontato il mare sotto la guida di valenti istruttori, che avvicinando le barche dai motoscafi impartivano con termini nautici le correzioni di rotta.

Lasciamo la parola ad Alessia Picco, della seconda liceo classico, che ha sintetizzato in questo modo l’esperienza sua e dei compagni di viaggio: “A bordo l’adrenalina a volte saliva con l’aumento del vento e non sempre abbiamo avuto vita facile, ma i nostri governavano in coppia o in trio la navigazione tra i flutti del golfo con impegno e determinazione sorridendo a Nettuno. La canoa, “facile-faticoso” mezzo di navigazione, ci ha permesso di bordeggiare capo Perla e vedere la proliferazione delle alghe maggiori produttrici di ossigeno, un vero spettacolo in acqua e a riva. Il windsurf ha messo alla prova la nostra forza per sollevare la vela dall’acqua e il nostro equilibrio per rimanere in piede sulla tavola. Dopo tanti tuffi e risalite molti di noi hanno provato l’ebbrezza di veleggiare con il boma in mano e i piedi sull’acqua, disegnando personali rotte in mare. Un pomeriggio è stato dedicato, con la guida degli accompagnatori del parco naturale dell’isola, alla visita della miniera di ferro del Ginevro. E’ un luogo suggestivo, un intreccio di gallerie, di cunicoli che entrando nella terra ne raggiungono le profondità. La visita si svolge nella parte più superficiale percorrendo un anello che, passando dal locale magazzino a quello mensa, si addentra fino ad alcuni posti di cava, dai quali i carrelli, seguendo gli striminziti binari, portavano in superficie il minerale ferroso. Lo spettacolo esterno offre un’idea di cosa sia un sito di archeologia moderna con mega impianti e strutture arrugginite che mantengono viva la memoria di un lavoro estremo. La mattina dell’ultimo giorno è stata di libera attività sul mare e tutti noi abbiamo dato prova di aver acquisito una buona confidenza con il muoversi sul mare. In questi giorni ci siamo misurati con nuovi apprendimenti: “teniamo in mano la rosa dei venti” e nuove sensazioni, “abbiamo dentro lo sciabordio del mare”, ma soprattutto abbiamo avuto modo di creare nuove relazioni e forti legami tra di noi che portiamo a casa con noi.

c.s.

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