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Monregalese | 16 gennaio 2017, 15:39

Tre nuovi soci per i Lions di carrù e Dogliani

L'ingresso giovedì scorso; durante la serata Pietro Botto ha relazionato sull'ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme

I tre nuovi soci del L.C. Carrù-Dogliani, coi padrini

I tre nuovi soci del L.C. Carrù-Dogliani, coi padrini

Serata importante quella di giovedì scorso per i soci del Lions Club Carrù-Dogliani, presieduto da Giorgio Colombo, che al ristorante “La Dolce Vite” di Dogliani, hanno assistito all’ingresso di tre nuovi soci, alla presenza di molti ospiti, presentati dalla cerimoniera, Paola Porta: Valter Giraudi del L.C. Bra Host, Damiano Castellino, Paolo Gastaldi, Giacomo Nasi con la gentile consorte e Mario Pregliasco, del L.C. Mondovì-Monregalese. I tre nuovi soci sono entrati in apertura di serata. Sono: Mauro Abbona di Dogliani, (padrino Giorgio Colombo), Gianfranco Lerda, di Caraglio (padrino Paolo Candela) e Mattia Vaschetti, di Mondovì (padrino Raffaele Sasso).

Mauro Abbona, 49 anni, dopo gli studi entra nell’azienda di famiglia, specializzata in prodotti avicoli, coadiuvando padre e fratello. Sposato, ha due figli. La moglie è insegnante di Lettere alla Scuola Media di Dogliani. Gianfranco Lerda, 49 anni, ragioniere, è agente immobiliare con studio a Cuneo e Limone. Ha due figli. È guardia ecologica volontaria, assistente bagnanti ed ex giudice di gara nel nuoto. Infine Mattia Vaschetti, 27 anni, laureato in giurisprudenza nel 2015, con una tesi in diritto amministrativo dal titolo "La trasparenza nella pubblica amministrazione: il diritto di accesso agli atti”, sta svolgendo la pratica legale presso lo studio legale Beccaria-Dadone di Mondovì. A 16 anni, diventa socio fondatore del Leo Club Carrù- Dogliani, scoprendo ed appassionandosi al mondo Leo, dove ricopre diversi incarichi, da presidente, ben due volte, nel 2005 e nel 2015, quindi da tesoriere e censore, partecipando, nel corso degli anni, alla vita del Distretto e del Multidistretto, con una predilizione, per le iniziative legate al territorio. I nuovi ingressi sono stati “spillati” dal Presidente, Giorgio Colombo, che ha rivolto loro parole di ringraziamento per aver accettato di entrare nel L.C. Carrù-Dogliani, invitandoli a partecipare, per conoscere le tante attività dei Lions, presenti in tutto il mondo.  

Nella stessa serata di giovedì 13 gennaio, è stato ospite del L.C. Carrù-Dogliani, Pietro Botto, socio del L.C. Mondovì Monregalese, che ha tenuto la relazione su “L’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme: ieri, oggi e domani”. Ordine di cui da tempo fa parte. È stato presentato dal  Presidente Giorgio Colombo: «Già funzionario dell’Istituto Bancario San Paolo di Torino, Pietro Botto ha un passato importante come Leo, essendo socio fondatore del Leo Club Cuneo, nel 1973, mentre nel 2009 entra socio del L.C. Mondovì-Monregalese. Nel 1999 è cavaliere dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme e dal 2002 al 2011 è delegato provinciale dello stesso. “Cavaliere” della Repubblica italiana, nel 2005, successivamente diventa commendatore poi, nel 2012, “Grande ufficiale”».

Quindi la relazione, durante la quale l’ospite ha spiegato le attività dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme: «È un Ordine riconosciuto anche dallo Stato italiano, ma poco conosciuto. Si rifà al clima religioso, sociale e politico che si era creato nel 1099, all'epoca della 1ª crociata indetta da Papa Urbano II, con a capo Goffredo di Buglione, quando i primi cavalieri non esitavano a dare la propria vita per la difesa e la custodia del Santo Sepolcro, impegnandosi a favore di coloro che professavano la fede cristiana in una terra devastata dalla guerra. Il documento più antico che ne attesta l'esistenza risale al 1103 a firma di Balduino I, Re di Gerusalemme che si pone a capo dell'Ordine dei Canonici del Santo Sepolcro con la prerogativa di creare Cavalieri. Giovanni Paolo II nel 1996 integra definitivamente l'Ordine nella struttura della Chiesa Cattolica attribuendo la personalità giuridica di Ente Canonico dello Stato del Vaticano e definendolo: unica Istituzione Cavalleresca della Santa Sede a cui è affidato il compito di sopperire alle necessità del Patriarcato. Fra le sue finalità, far sentire l'aiuto fraterno ai cristiani residenti in Terra Santa, che si trovano a vivere in una situazione estremamente drammatica (rappresentano il 3% della popolazione e sono principalmente piccoli artigiani e commercianti) portarli ad un livello culturale e professionale che possa garantire loro: un inserimento attivo nella vita sociale del proprio paese e un futuro certo alle loro famiglie, oltre al generoso e costante impegno per i deboli, per coloro che vivono in condizioni difficili, come chi professa la fede cattolica in quelle Terre».

 

 

cs

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