Concludere lunghe distanze a piedi è sempre una sfida. Per questo è necessaria molta conoscenza per arrivare ad acquisire la capacità di arrivare al fondo con avventure tanto temerarie. E' senza dubbio il caso di Stefano Vaschetto che con molta forza di volontà è arrivato a far parte delle “vie della lunga resistenza” da oltre un anno, iniziando prima in modo indipendente e poi perfezionandosi con la guida del monoallenamento settimanale del professor Bartolomeo Davide Bertinetto.
All’inizio Stefano, pur riuscendo ad arrivare in fondo nelle avventure trail prefissate, aveva problemi energetici durante gli ultimi chilometri delle percorrenze, con l'addizione di forti crampi che gli impedivano di mantenere un buon passo durante la fase finale delle gare e degli allenamenti più lunghi.
Per iniziare distanze estreme a piedi, è senza dubbio di primaria importanza la gradualità: anche se non si è un novizio della corsa serve comunque ripartire da zero. Questo perché cambia enormemente l'andatura e il tempo di lavoro si allunga, così come il chilometraggio. Bisogna inoltre imparare a dosare al meglio le risorse energetiche dato che il cibo o l'acqua non sempre sono a portata di mano. Anche il meteo gioca la sua parte per il numero di ore a piedi, quindi è più facile andare incontro a variabilità. E’ quindi indispensabile portarsi appresso un piccolo zaino ricco di cose utili durante le emergenze.
Molti corridori, veterani dell'atletica, non riorganizzano il loro modo di allenarsi restando sui dogmi della disciplina da sempre praticata, provando erroneamente un tratto lunghissimo ogni tanto, senza regolarità ed organizzazione, con il rischio di andare incontro a problemi articolari che possono cronicizzarsi nel tempo, se questo approccio sbagliato persiste.
La soluzione del monoallenamento settimanale adottata da Stefano rende possibile allungare via via le distanze per arrivare a chiudere nel giro di qualche mese itinerari imponenti, di decine di chilometri. Un miglioramento che si verifica quasi spontaneamente, visto che il corpo non sarà mai traumatizzato grazie alla priorità impartita al recupero organico attivo. Senza divagare, è possibile trovare tutti i dettagli nel libro “Ultratrail con il monoallenamento” edito da Fusta.
Puntando sulle lunghe percorrenze, con qualche esercizio di complemento per il rinforzo articolare della zona lombare, Stefano ha ottenuto sorprendenti miglioramenti fisici, non solo dal punto di vista energetico o prettamente sulla resistenza. Ha migliorato decisamente la sua condizione fisica generale con un imponente calo del peso corporeo e benefici trasferibili ad ogni aspetto della vita in genere ma anche sul lavoro. Infatti nello sport non è possibile ragionare per compartimenti stagni con l'idea che quello che facciamo serve solo per un'attività specifica. Un miglioramento generale si ripercuoterà inevitabilmente su ogni sfaccettatura del vissuto quotidiano.
Insieme al trainer Davide Bertinetto, Stefano si è ritrovato regolarmente presso la partenza di ogni giro, dalla palestra Tempio del Fitness Revellese verso lunghe escursioni a piedi in stile trail raggiungendo ogni dove della Valle Po. Il Monte Bracco è senza dubbio una delle colline più ricorrenti, però anche i dintorni di Martiniana alta, Crissolo, Pian del Re e ovviamente le campagne revellesi, aggiungendo molti altri luoghi. Senza dubbio l'allenamento trail porta ad esplorare i luoghi più remoti, che paradossalmente a volte si trovano magari dietro casa ma che per vari motivi prima di conoscere questa bella disciplina molto esplorativa, restavano ai più sconosciuti.
Quante volte ogni appassionato di escursionismo ha pensato di partire verso l'esplorazione di un luogo, magari solo sentito nei racconti di altri trailers? Con l'allenamento trail adottato da Stefano Vaschetto diventa possibile raggiungere luoghi insoliti con le proprie gambe, in uno stato di assoluta libertà. Dopotutto a piedi, se si possiede la giusta preparazione, è possibile raggiungere località inaccessibili con mezzi motorizzati ad esempio, o perfino in mountain bike.
Stefano ora che è perfettamente allenato ha compreso che può soddisfare qualsiasi percorrenza e il mezzo più potente e versatile di trasporto è sempre con lui. Sono le sue gambe: hanno solo bisogno di essere stimolate nel modo giusto.