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Saluzzese | 23 aprile 2016, 07:31

Casteldelfino e Rifreddo: 60 giorni per scegliere fra servizi convenzionati ed Unioni Montane. Poi ci penserà un commissario

In perfetta solitudine potranno stare soltanto più sino al 21 giugno prossimo

Il sindaco di Casteldelfino Domenico Amorisco

Il sindaco di Casteldelfino Domenico Amorisco

Decidere da che parte stare o ritrovarsi con… in casa un commissario ad acta (funzionario pubblico nominato dal giudice amministrativo) cui competerà di scegliere e conseguentemente di emanare quei provvedimenti che avrebbe dovuto promulgare l'Amministrazione inadempiente.

Il futuro di Casteldelfino (Valle Varaita) e Rifreddo (Valle Po) – gli unici due comuni fra i 524 dell’intero territorio piemontese a non avere ancora optato tra convenzione e Unione - è ad uno snodo cruciale della propria storia.

Ai lampi (paventati alcune settimane fa a margine dei lavori dell’Unione Montana dei Comuni del Monviso), la Giunta Regionale ha fatto seguire un primo e tutto sommato modesto scroscio di pioggia ed ha provveduto a diffidare le due Amministrazioni a provvedere entro 60 giorni (la scadenza è quella del 21 giugno) ad ottemperare ai disposti di legge, trascorsi i quali non ci saranno più né se” e né “ma”, bensì un commissario ad acta che provvederà in loro sostituzione.

Pur se accomunata da un identico destino, la storia strettamente attuale dei due Comuni è però profondamente diversa. Con il sindaco di Casteldelfino Domenico Amorisco che minaccia ricorsi ed atti clamorosi ma che – alla fin fine - vedrà scadere i 60 giorni quando sullo scranno da primo cittadino avrà lasciato il proprio posto ad altri. E con quello di Rifreddo Cesare Cavallo che dirà “no” sino all’ultimo giorno per poi innalzare bandiera bianca, arrendersi all’evidenza dei fatti che altri gli avranno imposto e dire a tutti un “lo facciamo per obbligo e non perché crediamo in questa scelta” che, a livello di concretezza lascerà un po’ il tempo che trova.

La storia dirà quanta ragione avranno avuto entrambi, quanto valeva arroccarsi dietro ad una ritrosia che altri 522 sindaci non avevano neppure lontanamente percepito. Sarà il momento delle domande.

Secondo l’assessore allo Sviluppo della montagna si sta concretizzando un grande lavoro per dare una nuova governance ai territori delle terre alte. L’assessore si è detto convinto che, superate le Comunità montane, le nuove Unioni saranno Enti più snelli, meno costosi e pronti a svolgere le funzioni comunali e a cogliere le opportunità dei fondi europei. Staremo a vedere.

R.G.

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