Niente quorum in Italia grazie ad un’affluenza al voto pari al 32.18 per cento.
E niente quorum in Granda dove il raggiungimento del 50% + 1 degli aventi diritto al voto è rimasto un miraggio, sin dalle primissime rilevazioni di oggi a mezzogiorno, quando l’affluenza alle urne era ferma ad un timido 8.08 percentuale. Secondo la Prefettura di Cuneo, alla chiusura dei seggi elettorali, nei 250 comuni della Granda, aveva votato soltanto il 29.67 per cento dei quasi 450mila aventi diritto.
Quali gli effetti di questo insuccesso referendario?
A oggi nei mari italiani, entro le 12 miglia, sono presenti 35 concessioni di coltivazione di idrocarburi, di cui tre inattive, una è in sospeso fino alla fine del 2016 (al largo delle coste abruzzesi), 5 non produttive nel 2015. Le restanti 26 concessioni, per un totale di 79 piattaforme e 463 pozzi, sono distribuite tra mar Adriatico, mar Ionio e canale di Sicilia. Di queste, 9 concessioni (per 38 piattaforme) sono scadute o in scadenza ma con proroga già richiesta; le altre 17 concessioni (per 41 piattaforme) scadranno tra il 2017 e il 2027 e in caso di vittoria del Sì arriveranno comunque a naturale scadenza. Il referendum avrebbe avuto conseguenze già entro il 2018 per 21 concessioni in totale sulle 31 attive: 7 in Sicilia, 5 in Calabria, 3 in Puglia, 2 in Basilicata e in Emilia-Romagna, una in Veneto e nelle Marche. Il quesito referendario riguarda anche 9 permessi di ricerca, quattro nell'alto Adriatico, 2 nell'Adriatico centrale davanti alle coste abruzzesi, uno nel mare di Sicilia, tra Pachino e Pozzallo, uno al largo di Pantelleria.
Con il mancato raggiungimento del quorum, invece, le attività di ricerca ed estrazione potranno proseguire fino all'esaurimento dei giacimenti interessati. Le concessioni attualmente in essere avevano una durata di trent'anni con la possibilità di due successive proroghe, di dieci e di cinque anni. Con una modifica apportata al testo in materia dall'ultima legge di Stabilità rimarranno "per la durata di vita utile del giacimento", fermo restando il rispetto delle valutazioni di impatto ambientale che andranno in ogni caso fatte in caso di richiesta di rinnovo.
Se avesse vinto il “si”, alla scadenza delle concessioni, i giacimenti in attività nelle acque territoriali italiane sarebbero stati fermati anche se ancora in presenza di gas o petrolio da estrarre alla scadenza della concessione.
In Granda, insomma, hanno votato quasi due elettori e mezzo della media nazionale, i cui dati parlano di un risultato pari al 32.18 per cento degli aventi diritti andati al voto (dato che potrebbe calare una volta peso atto di quanti italiani all’esterno hanno votato).
Guida la classifica nei principali centri della provincia Cuneo con il 32.77%, seguito da Fossano con il 31.31%, Alba con 30.99%, Bra con il 30.47%, Savigliano con il 30.28%, Saluzzo con il 28.99% e Mondovì con il 28.86%.
Uno soltanto il comune della Granda che ha raggiunto ed ampiamente superato il quorum, con un’affluenza del 66.11 per cento: Castelmagno. Fanalino di coda della classifica Igliano, con il 16.07 per cento, seguito da Gorzegno (17.62%), Pietraporzio (17.9) e Marsaglia (18).