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| 02 marzo 2016, 07:00

Che stress questo lavoro! Cause e sitomi del Burnout

Il Burnout ė una problematica in costante e graduale aumento nei lavoratori dei paesi occidentalizzati a tecnologia avanzata. Questo non significa che qualcosa non funziona più nelle persone, ma che si sono verificati cambiamenti sostanziali e significativi sia nei posti di lavoro sia nel modo in cui si lavora

Che stress questo lavoro! Cause e sitomi del Burnout

 Il Burnout (in italiano si può tradurre con il termine "bruciato”, “scoppiato”, “esaurito") ė generalmente definito come una sindrome di esaurimento emotivo, depersonalizzazione e derealizzazione personale. Si può manifestare in tutte le professioni che hanno implicazioni relazionali molto accentuate e che per professione sono a contatto e si prendono cura degli altri, ma non solo. Il contatto costante con le persone e con le loro esigenze, l’essere a disposizione delle molteplici richieste e necessità, sono alcune delle caratteristiche comuni a tutte quelle attività che hanno obiettivo professionale il benessere delle persone come nel caso di medici, infermieri, insegnanti, ecc.. Con il passare degli anni nella sindrome del Burnout sono state incluse altre categorie di lavoratori, ovvero tutti quei professionisti o lavoratori che hanno un contatto frequente cono un pubblico, con un’utenza, quindi non più solo gli “helper" ma tutte le categorie sia liberi professionisti che dipendenti: l’avvocato, il ristoratore, il politico, l’impiegato delle poste, il manager, la centralinista, la segretaria, l' operaio ecc.

Il burnout ė considerato non solo stress lavorativo,  ma anche come problema di natura sociale: la sindrome può infatti interessare il singolo lavoratore, un equipe e anche le istituzioni.Tanti contesti lavorativi richiedono una forte dedizione ed un notevole impegno, sia in termini economici sia in termini psicologici. Quando poi il successo, la conquista  di obiettivi sono difficili da conseguire, molte persone perdono la dedizione data a quel lavoro, cercano di tenersi a distanza pur di non farsi coinvolgere e, spesso, diventano cinici.

Quali sono le caratteristiche del burnout?

Prima di tutto si presenta un deterioramento progressivo dell’impegno nei confronti del lavoro, dapprima vissuto come importante, diventa sgradevole e insoddisfacente.

Si osserva poi deterioramento delle emozioni: sentimenti positivi come la motivazione e l'entusiasmo  svaniscono per essere sostituiti dalla rabbia, dall’ansia, dalla depressione.

Si presenta dunque un problema di adattamento tra la persona e il lavoro che crea:

Esaurimento. E’ la prima reazione allo stress prodotto da eccessive richieste di lavoro o da cambiamenti significativi. Quando una persona sente di aver oltrepassato il limite massimo sia a livello emozionale sia fisico: si sente prosciugata, incapace di rilassarsi e di recuperare, manca energia per affrontare nuovi progetti, nuove persone, nuove sfide.

Cinismo. Quando una persona assume un atteggiamento freddo e distaccato nei confronti del lavoro e delle persone che incontra sul lavoro, diminuisce sino a ridurre al minimo o ad azzerare il proprio coinvolgimento emotivo nel lavoro. Si pensa di essere più al sicuro adottando un atteggiamento di indifferenza e di difesa.

Inefficienza. Quando in una persona cresce la sensazione di inadeguatezza, qualsiasi progetto nuovo viene vissuto come opprimente.

La sindrome è caratterizzata da manifestazioni quali nervosismo, irrequietezza, apatia, indifferenza, ostilità verso le persone. Si possono osservare disturbi dello spettro ansioso e depressivo, con forte tendenza alla somatizzazione e ai disturbi comportamentali.

Quali sono i segni di allarme più comuni?

Sicuramente sono molti e individuali, ma tra i più comuni si riscontra un' alta resistenza ad andare al lavoro ogni giorno, sensazione di fallimento, rabbia, scoraggiamento ed indifferenza, negativismo, isolamento e disinvestimento, senso di stanchezza ed esaurimento tutto il giorno, guardare frequentemente l'orologio, perdita sentimenti positivi verso gli utenti, insonnia, frequenti problemi fisici, discussioni di lavoro con i colleghi, assenteismo, reazioni negative verso familiari e colleghi, apatia, demoralizzazione, disimpegno sul lavoro e il distacco emotivo.

Quali sono le cause del burnout?

Vari studi hanno dimostrato che il burnout non è un problema dell’individuo in sé, ma del contesto sociale nel quale opera. Il lavoro modella il modo in cui le persone interagiscono tra di loro e il modo in cui svolgono il loro lavoro: se l’ambiente non riconosce l’aspetto umano del lavoro, il rischio di burnout aumenta.

Cosa fare se si osservano questi comportamenti?

Riconoscere la sindrome del burnout non è così facile, spesso si tende a ricondurre il tutto come un problema dell’individuo e non del contesto lavorativo nel suo insieme. Le organizzazioni spesso ignorano questo problema e questo rappresenta un errore in quanto può incidere pesantemente sull’economia dell’intera organizzazione.

La risoluzione del fenomeno dovrebbe essere affrontata sia a livello organizzativo che a livello individuale.

Quali sono possibili aiuti sia  a livello individuale che sociale?

Ė importante porsi degli obiettivi realistici, variare la routine, fare delle pause, favorire il benessere psicologico e bilanciare frustrazione e gratificazione, separare lavoro e vita privata, per evitare la propagazione del malessere nella vita familiare.

Oltre alla sfera personale ė imporatnte rafforzare le relazioni con amici e familiari allo scopo di compensare i sentimenti di fallimento e frustrazione legati alla vita lavorativa.

Ricordiamoci che nessuno ė solo e che si può chiedere aiuto, anche se a volte questo sembra molto difficile e doloroso....

 Per ulteriori informazioni, approfondimenti e curiosità, potete seguire la mia pagina Facebook mettendo "mi piace" alla pagina D.ssa Ernestina Fiore Psicologa  o visitando il sito www.ernestinafiorepsicologocuneo.it, dove potete trovare anche i precedenti articoli della rubrica.

Ernestina Fiore

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