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Attualità | 02 ottobre 2015, 09:43

Maxi-multa di Castellinaldo: Giancarlo Palumbo della Direzione Territoriale del Lavoro di Cuneo mette un po' di chiarezza

Riceviamo e pubblichiamo

Maxi-multa di Castellinaldo: Giancarlo Palumbo della Direzione Territoriale del Lavoro di Cuneo mette un po' di chiarezza

Egregio direttore,

in merito a quanto riportato da alcuni giorni dalla stampa, mi sento in dovere di fare chiarezza su come realmente si sono svolti i fatti riguardanti l'ispezione effettuata da colleghi ispettori del lavoro in servizio presso la Direzione Territoriale del Lavoro di Cuneo.

In effetti il vigneto del sig. Battaglino è stato oggetto di controllo da parte di funzionari del mio ufficio con una modalità cosiddetta "a vista" e che ha come principale finalità quella di accertare la regolare costituzione dei rapporti di lavoro in un settore, quello agricolo, in cui purtroppo i dati storici e l'esperienza ispettiva dimostrano un consistente ricorso al lavoro sommerso ed all'evasione contributiva.

Questi controlli sono organizzati con il principale scopo di garantire la presenza sul territorio dell'organo ispettivo, in orari e in giornate disagiati e non convenzionali, con il preciso intento di scoraggiare e reprimere gravi fenomeni di irregolarità in materia lavoristica che attanagliano il mondo delle imprese e che spesso determinano una concorrenza sleale basata sullo sfruttamento del lavoro e la disapplicazione dei salari contrattuali.

Molti controlli sono stati operati dal mio ufficio già a partire dal mese di luglio e, con la stessa modalità ispettiva senza dubbio poco invasiva per le aziende destinatarie, ha portato i nostri ispettori in tutti i luoghi di lavoro della Provincia, dai mercati degli ambulanti, alle attività commerciali, dai locali pubblici agli eventi fieristici e, solo in minima parte, alle aziende agricole ed agrituristiche. È' un'attività, questa che gli ispettori del lavoro fanno con la massima professionalità e dedizione, impegnandosi in tutte le ore del giorno e della notte; ovunque è prestato un lavoro, con qualsivoglia forma contrattuale prescelta dalle parti, con l'unica finalità di assicurare il presidio di un territorio vasto e laborioso in cui vi è una larghissima propensione alla legalità, assolutamente non paragonabile a quella di altri territori solo poco distanti dal nostro.

Nel caso del Sig. Battaglino, evidentemente, la semplice presenza di persone al lavoro nel giorno dell'ispezione non ha potuto fornire agli ispettori elementi sufficienti a qualificare i rapporti instauratisi tra le parti né, ad onor del vero, le dichiarazioni spontanee rese dalle stesse persone nell'immediatezza del sopralluogo potevano essere ritenute sufficienti a chiarire la reale natura di essi.

Questa è una circostanza molto frequente, soprattutto in controlli di siffatta natura, tanto che l'imprenditore viene normalmente convocato presso gli uffici della Direzione del Lavoro con l'assistenza di un consulente del lavoro iscritto all'Albo Professionale, per fornire ogni chiarimento o documenti idonei a giustificare la presenza al lavoro dei soggetti trovati ad operare nel luogo di lavoro.

Evidentemente, tutte queste persone quel giorno non erano nei campi per "festeggiare e bere un bicchiere di vino" in onore della buona annata ma, senza smentite, svolgevano un'attività verosimilmente riconducibile a quella propria di un bracciante agricolo. Mi preme precisare che gli ispettori, attenendosi a precise disposizioni di legge poste a garanzia del soggetto ispezionato, hanno redatto e consegnato al sig. Battaglino un Verbale di primo accesso ispettivo in cui sono chiaramente descritte le operazioni compiute durante il controllo, con l'indicazione quindi dei nominativi delle persone occupate. Questo verbale ha solo il valore di avviare un procedimento ispettivo, ma non può e non deve contenere alcun riferimento a norme eventualmente violate e alle relative sanzioni.

Ebbene, molte autorevoli testate giornalistiche, scrivendo che al Sig. Battaglino era stata comminata dagli ispettori una sanzione di circa 20.000 euro, hanno chiaramente indotto i propri lettori ad interpretare i fatti in maniera distorta facendo, a mio modesto avviso, una pessima informazione che poteva essere evitata con una semplice telefonata in ufficio o, meglio ancora, dando una lettura alla copia del verbale già' nelle mani dell'interessato.

Quanto al cordiale colloquio avuto in ufficio dal Sig. Battaglino nel giorno della convocazione ritengo non opportuno soffermarmi e per questo rimando alle dichiarazioni da egli già rese alla stampa.

Un grazie di cuore per l'attenzione,

Giancarlo Palumbo, Ispettore del lavoro della Direzione Territoriale del Lavoro di Cuneo

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