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Scuole e corsi | 10 giugno 2014, 10:25

Morozzo: festa di fine anno scolastico per la scuola dell'infanzia di Morozzo

Venerdì 6 giugno le famiglie dei bambini iscritti all'asilo di Morozzo hanno assistito all'ormai classico spettacolo di fine anno, questa volta anche occasione per scoprire le culture straniere

Morozzo: festa di fine anno scolastico per la scuola dell'infanzia di Morozzo

Venerdì 6 giugno 2014, presso la scuola dell’infanzia di Morozzo e verso le 14:30, si è svolta, come da consuetudine, la festa di fine anno scolastico che si è rivelata un’occasione unica per giocare girando il mondo in lungo e in largo e un momento significativo di autentica interculturalità.

La sezione degli "equilibristi", i bambini dell’ultimo anno, ha affrontato quest’anno un progetto di “geografia” che ha permesso loro di esplorare e conoscere  bene la realtà morozzese in cui vivono, per spingersi fino a realtà a loro lontane. I bambini di 5 anni hanno scoperto ben 11 nazioni grazie alla partecipazione di alcuni genitori che hanno spiegato gli aspetti culturali più significativi dei loro paesi di origine e, se non stranieri, hanno portato le testimonianze e le esperienze dei loro viaggi.

La festa è iniziata con una sfilata a coppie dei bambini che hanno voluto, con bandiere, vestiti tipici, musiche e scenografie, far capire che il mondo è a scuola, ed è qui che c’è "il pozzo dell’immaginazione dove convergono le esperienze e si trasformano in espressione", dove "la vita si fa preziosa" come sottolinea la canzone “L’ombelico del mondo”, che ha fatto ballare tutti i bambini alla fine della parata. I genitori dei bambini dell’ultimo anno hanno poi riservato ai loro figli un momento veramente speciale:hanno trasformato il giardino della scuola di Morozzo in un palco di una grande festa multietnica e multiculturale, attraverso la realizzazione di 11 stand delle nazionalità commemorate.

Tutti i bambini della scuola, visitando questi stand, hanno ricevuto come regali souvenir, assaggiato piatti tipici, ascoltato canzoni e ritrovato gli aspetti più significativi affrontati in aula; nello stand del Marocco, per esempio, si poteva bere un sorso di te accompagnato da ottimi pasticcini con la possibilità di farsi tatuare con l’hennè il proprio nome in arabo, nello stand Argentino si poteva ascoltare cantare il tango e portare a casa un recipiente di terracotta con cui si beve il mate, bevanda tipica, in Messico concedersi un momento di siesta tra un cactus e un sombrero, in Italia ammirare eruttare l’Etna e portarsi a casa una pietra lavica, in Finlandia accorgersi di come cambia il paesaggio in base alle stagioni: sono solo assaggi di questo viaggio, che si è rivelato un incontro e interscambio di colori, suoni, conoscenze ed emozioni per veicolare a tutti che la diversità è un valore che regala la gioia della scoperta.

S. G.

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