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Attualità | 07 aprile 2014, 08:13

Paesana, consegnata la cittadinanza onoraria a don Raso e don Martini

Il sindaco, rivolto ai due sacerdoti: “Sono certo che se ognuno di noi dovesse esprimere un ricordo e un pensiero personale, sarebbero necessari interi volumi per raccoglierli”

Il sindaco Mario Anselmo con don Federico Martini e don Domenico Raso

Il sindaco Mario Anselmo con don Federico Martini e don Domenico Raso

Celebrazione davvero insolita, quella della Messa delle 10 di ieri mattina,  nella Parrocchiale di Santa Margherita, che ha ospitato la “consegna” della “cittadinanza onoraria” a don Domenico Raso, 93 anni appena compiuti e per 32 sacerdote proprio in questa Parrocchia,  e don Federico Martini, 80 anni fra circa un mese e per complessivi 25 parroco delle Parrocchie di Pratoguglielmo, Agliasco e di Borgo Santa Margherita (1992-2009) di Paesana.

Nel corso della concelebrazione è stato il sindaco Mario Anselmo a consegnare “materialmente”, sotto forma di pergamena inquadrata, l’onorificenza ai due sacerdoti, ricordando come fosse stata l’unanimità del Consiglio Comunale ad assegnarla riconoscendo ai due il fatto di aver caratterizzato la loro azione a Paesana “attraverso un impegno costante volto ad  animare la religiosità dei paesanesi ed a stimolare  l'impegno sociale di molti  attraverso numerose iniziative” ma anche un modo di interpretare la missione sacerdotale con “doti di disponibilità, altruismo, umanità, giustizia, aiuto e conforto nel bisogno, tali da indurre un diffuso sentimento di gratitudine tra i cittadini di Paesana

Il sindaco ha poi rimarcato come la motivazione, contenuta nella pergamena, riassuma il pensiero di coloro che “da voi, hanno ricevuto parole di conforto, incoraggiamento, sostegno e raccoglie il grazie di tutta la comunità. Sono altresì certo che se ognuno dovesse esprimere un ricordo e un pensiero personale, sarebbero necessari interi volumi per raccoglierli”.

Don Raso ha voluto esprimere il proprio ringraziamento, e quello di don Martini, con una poesia da lui scritta per l’occasione e letta con quel groppo in gola che denunciava, evidentissima, l’intensa emozione del momento.

W.A.

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