«Abbiamo denunciato Beppe Grillo per istigazione di militari a disobbedire alle leggi, reato previsto dall'articolo 266 del Codice Penale (punito con la reclusione fino a 5 anni) e commesso da Grillo per mezzo della lettera aperta inviata in data 10 dicembre al Comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, al capo della Polizia di Stato e al Capo di Stato maggiore dell'esercito, pubblicata sul blog beppegrillo.it, nonché riportata su diverse testate giornalistiche nazionali, con la quale si incitano i militari a disobbedire alle leggi, a violare il giuramento dato e a disattendere i doveri inerenti al loro stato». È quanto scrivono in una nota gli autori dell'iniziativa – Pietro Ramunno, Walter Cavallaro ed Edoardo Zerrillo – che questa mattina hanno sporto denuncia contro il leader del M5S presso la caserma dei Carabinieri di Alba. In particolare, i denuncianti riportano le parole usate da Grillo nel suo blog, rivolte ai vertici militari e della polizia: "Vi chiedo – ha scritto Grillo sul suo blog – di non proteggere più questa classe politica che ha portato l'Italia allo sfacelo, di non scortarli con le loro macchine blu o al supermercato, di non schierarsi davanti ai palazzi del potere infangati dalla corruzione e dal malaffare. Le forze dell'Ordine non meritano un ruolo così degradante".
«La critica politica è sempre legittima – rilevano gli autori dell'iniziativa –, ma noi riteniamo, da cittadini, che occorra mettere un argine a questa pericolosa delegittimazione delle istituzioni, esasperata dall'incitamento ad azioni contrarie allo Stato di diritto, e così pericolosamente simile a derive anti-democratiche del passato. A maggior ragione nella Città di Alba, medaglia d'oro al valor militare, la cui storia dovrebbe averci insegnato qualcosa – continuano Ramunno, Cavallaro e Zerrillo –. Il grido di dolore che arriva da ogni parte del Paese, il malessere e l’esasperazione devono essere ascoltati e la politica ha il compito di fornire delle risposte, e in tempi rapidi. Ma quando la protesta assume forme violente e ci sono personaggi come Grillo che sfruttano questi avvenimenti per fini elettorali, incitando le forze di sicurezza all'insurrezione e alla rivolta, c'è bisogno di un sussulto di dignità civica. La nostra è un’iniziativa a titolo personale: una scelta da cittadini preoccupati. Abbiamo deciso di presentare la denuncia perché il dibattito politico sta scadendo sempre più in basso, e riteniamo questa una deriva pericolosa. Siamo convinti, invece, che debba tornare una politica alta: scambi di idee e di confronto, ma sempre all’interno di un dibattito civile».