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Attualità | 22 aprile 2013, 16:59

Alba, storia di Maddalena Cerasuolo, partigiana delle Quattro Giornate di Napoli

In collaborazione con Familupi’s, A.N.P.I. e Libera Alba

Alba, storia di Maddalena Cerasuolo, partigiana delle Quattro Giornate di Napoli

Collisioni, attraverso la preziosa collaborazione di Familupi’s, A.N.P.I e Libera Alba,  vuole dare il suo contributo alla memoria storica di un fatto ancora vivo e presente nella storia del nostro paese. In occasione del 25 aprile, ricorrenza della Liberazione, porta avanti la rassegna teatrale nel Centro Giovani Zona H di Alba, affrontando il tema partigiano diversamente da quello a cui siamo abituati e soprattutto lontani dalla cultura del nostro territorio.

Lenuccia, infatti, tenta di raccontare la resistenza del Sud, più precisamente della città di Napoli, che da sola si liberò nelle famose quattro giornate dai tedeschi. Ripercorre quei giorni di rivoluzione e libertà attraverso gli occhi e le storia di Maddalena Cerasuolo, detta "Lenuccia" donna e partigiana, a cui oggi è dedicato un famoso ponte della stessa città. Esso non vuole essere uno spettacolo del passato, nè la ricostruzione storica di una gloria poco celebrata, ma un valore aggiunto alle testimonianze delle nuove resistenze raccontate dai giovani delle periferie napoletane, della bistrattata Scampia. Uno spettacolo per non dimenticare, ma che invita a partecipare, riunirsi, agire, cambiare.

“I partigiani sono al Nord. Eppure Napoli si liberò da sola dall’esercito di Hitler, eppure il popolo napoletano in 4 giorni cacciò l’invincibile Terzo Reich. All’arrivo degli Alleati Napoli era già libera. Quattro giorni dimenticati dalla storia ufficiale, centinaia di partigiani del sud messi da parte dalle onorificenze. Tra i napoletani che dai tetti, con armi improvvisate, vinsero l’invincibile armata combatteva Lenuccia, ovvero Maddalena Cerasuolo”.

La partigiana fu il simbolo dell’insurrezione popolare e l’emblema del femminismo quando  ancora le donne non avevano diritto al voto, negli anni in cui esisteva il delitto d’onore e la violenza sessuale era considerata solo un danno alla morale. Lenuccia impedì che i tedeschi depredassero una fabbrica, parlamentò con le SS, partecipò alla battaglia del Ponte della Sanità che oggi porta il suo nome. La sua immagine con elmetto e  pistola rappresenta la Napoli antifascista. In ricordo dei 168 partigiani napoletani caduti per la liberazione, questo spettacolo si propone l’obiettivo di insegnare alle nuove generazioni la storia di una donna generosa che nonostante la sua città fosse stata liberata, si paracadutò più volte tra le linee nemiche, ad Anzio e lungo la linea gotica per continuare la lotta antifascista.

La serata sarà un’anteprima del tradizionale Progetto Giovani di Collisioni, che da anni ospita gratuitamente più di 300 ragazzi da tutta Italia, tra cui proprio l’associazione di Scampia. Giovani che in cambio dell’ospitalità partecipano attivamente al festival con spettacoli, musica, video e radioweb, invadendo le strade e le piazze di Barolo con la loro vibrante energia e il loro entusiasmo.

Vodisca Teatro è una compagnia teatrale nata nel 2010 dall'associazione di promozione culturale Voci di Scampia (Rosario Esposito La Rossa - Maddalena Stornaiuolo). Composta da giovani attori e tecnici del quartiere Scampia è una realtà formatasi dai progetti teatrali "Arrevuoto" (premio Ubu 2006) e "Punta Corsara" (premio Ubu 2010), diretti da Marco Martinelli e prodotti dal Teatro Stabile di Napoli e dalla Fondazione Campania dei Festival. I membri della compagnia hanno svolto stage, seminari e laboratori con numerosi maestri di teatro italiani ed internazionali, tra cui Julia Varley (Odin Teatret di Eugenio Barba), Danio Manfredini, Carlo Cerciello, Saverio La Ruina, Enzo Moscato, Arturo Cirillo, Lorenzo Gleijeses, Francesca Della Monica, Saverio La Ruina, Michele Monetta, Davide Iodice, Marina Rippa,Claudio Morganti, Mimmo Borrelli, Alfonso Santagata, Roberto Latini, Ermanna Montanari e tanti altri. Nel 2010 Vodisca Teatro vince la VI edizione de “La Corte della Formica” con lo spettacolo “Di umanità si tratta”, successivamente in scena al Positano Teatro Festival diretto dal regista Gerardo D’Andrea. La compagnia, impegnata su più fronti, si distingue per il suo teatro di ricerca, comico-surreale e civile. Al di là della consueta produzione e promozione di spettacoli, la compagnia propone ai giovani della città numerosi laboratori, incontri e seminari teatrali.  È obiettivo di Vodisca Teatro produrre un teatro vivo, dal basso, giovane, moderno, innovativo, che possa essere libera espressione artistica e fonte di lavoro in uno dei quartieri col più alto tasso di disoccupazione.

R.G.

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