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| 06 marzo 2013, 07:34

Ottanta energia in corpo! Ovvero: i sessantenni di ieri sono gli ottuagenari di oggi

Ottanta energia in corpo! Ovvero: i sessantenni di ieri sono gli ottuagenari di oggi

 Gli ottuagenari sono i nuovi idoli. Niente più ragazzini, né boy band, né toy boy. Chi fa notizia sono gli old men, quelli che un tempo erano i vecchietti, sdentati, curvi. Sempre che gli uomini, agli ottant'anni, ci arrivassero. Le donne, più forti, programmate da madre natura sufficientemente vigorose per riuscire a far fronte ad esperienze impegnative, grandi dolori, difficoltà, a partire dalla maternità, quel traguardo l'hanno ampiamente sorpassato, e stanno viaggiando già da un po' verso la meta dei novanta, sempre più numerose.

Gli uomini,no. Intrinsecamente fragili, seppur in apparenza forti e vigorosi fisicamente, deponevano le armi molto prima rispetto alle loro mogli, o compagne. Chi non coltivava un interesse, un hobby, un passatempo, giunto all'età della pensione, tirava i remi in barca, e si lasciava andare. Non tutti, certo, ma tanti, troppi, sì.

Ora il mondo dell'informazione celebra gli ottantenni. Hanno quest'età, o poco più, i nomi più citati e commentati in Italia nelle ultime settimane. Papa Benedetto XVI, che seppur accusando il peso degli anni, lucidamente, con coraggio e quasi direi con una spavalderia da ventenne, decide che per lui è arrivato il momento di lasciare il suo “lavoro” e lasciare il suo “posto” ad altri, più in forze. Il Presidente Napolitano, coetaneo del Papa, apparentemente meno acciaccato, ma pur sempre più vicino ai novanta che agli ottanta, sta cercando di raccogliere tutte le forze (parole sue) per trovare una quadra nella difficile situazione politica italiana. E a chi gli chiede, insistentemente, di ricandidarsi per il secondo mandato, lui risponde – giustamente – di non sentirsela, che il suo stato fisico non glielo permette.

Altri, nonostante l'età, o forse proprio in conseguenza dell'età, diventano iperattivi. Un esempio, l'attore e regista americano Clint Eastwood, (classe 1930) che negli ultimi dieci anni fra regie e interpretazioni ha lavorato per una quindicina di pellicole. E non ha intenzione di fermarsi. Lui mi ricorda molto mio padre, che è un po' più giovane, seppur non di molto. Alto, segaligno, col passare degli anni sempre più scavato, all'apparenza fragile. Eppure, ogni minuto della sua giornata è utilizzato per fare qualche cosa. Disegna, scolpisce, dipinge, costruisce mobili, progetta mostre, ha mille idee, mille propositi. Mia madre dice: “Non sta mai fermo”.

Evviva, perché come lui ce ne sono tanti, di ottantenni così, che non depongono le armi, che non stanno con le mani in mano, che sembra abbiano ancora davanti a sé mille anni, e poi ancora altri mille. Girano, fanno cose, vedono gente, si arrabbiano, si infervorano, gioiscono, discutono, godono, procrastinano, agiscono, sognano. Vivono.

Come i ventenni.

Ma non facciamolo sapere troppo ai futuri governati, altrimenti è la volta che in pensione non ci andremo proprio più.

Monica Bruna

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