Le due e trenta di notte. Sto dormendo, come è ovvio. Un boato proveniente dalla via sotto casa mi sveglia di soprassalto.
Primo pensiero, un po' appannato: c'è stato un incidente. Secondo pensiero, più lucido: oddio la mia macchina.
Guardo dalla finestra. Due auto si sono scontrate all'incrocio. Una ha fatto un testacoda, andando ad urtare la serie dei cassonetti dell'immondizia, spostandoli fino ad urtare la mia macchina, tranquillamente posteggiata a pochi metri più in là.
Dalla finestra non vedo bene, devo scendere sotto per accertare i danni. Sveglio qualcuno che continua a dormire senza essersi accorto di niente, e mi precipito giù. La mia auto, incredibilmente, ha solo qualche graffietto nonostante il retrotreno si sia spostato più di mezzo metro, per fortuna, e nulla più. Per la strada, impaurita, una ragazza, che era alla guida di un'auto nuovissima ma danneggiata in maniera così seria da non potere più spostarsi. L'altra vettura, quella che era arrivata da sinistra e non aveva rispettato la precedenza, è sparita. A terra, però, viene ritrovata la targa. Facile per le forze dell'ordine intervenute nel frattempo risalire al proprietario.
Quello che ho raccontato è solo uno dei frequenti incidenti, fortunatamente finora senza gravi conseguenze, cui mi è capitato assistere da quando abito in questo quartiere del centro di Cuneo. Ma quello che mi stupisce di più è che statisticamente gli scontri che avvengono a questo incrocio, così come a tutti gli altri nelle vicinanze, sono un numero straordinariamente basso. Gli automobilisti che rispettano le precedenze, infatti, sono pochissimi. La maggior parte invece ingaggia una sorta di gara alla roulette russa, senza minimamente accennare neppure a una parvenza di frenata. Gente che sfreccia a tutta velocità, che non guarda nemmeno con la coda dell'occhio alla sua sinistra o destra (cosa più grave).
Altrettanto stupefacente mi risulta il fatto che tanti scontri avvengano di notte, anzi direi addirittura la maggior parte, quando il traffico è pari allo zero. Con i fari che illuminano la strada è quasi impossibile non rendersi conto che qualcun altro sta arrivando dall'altra strada. Sembrerebbe che alla guida ci siano tanti Ray Charles (che, d'altra parte, come il film The Blues Brothers insegna, era molto più “all'occhio”).
Quando poi è successo quello che doveva succedere, ovvero due auto più o meno danneggiate, i rispettivi conducenti scendono e controllano quello che rimane delle loro auto.
E hanno sempre, -dico sempre-, un'espressione di stupefazione inconsapevole. Ma come, (hanno scritto in faccia) come è potuta capitare una cosa simile? Sono le 4 del mattino e non passa nessuno. Oppure. Sono passato a questo incrocio mille volte a 70 km/h e non è mai successo nulla. Oppure. Avevo io la precedenza, perché quello non si è fermato? Oppure. Ma io venivo da destra o da sinistra?
Ecco, tra me e me, non posso che pensare, sempre che nessuno si sia fatto male, con una certa malignità, che se lo sono cercato e meritato, l'incidente, con tutta la solidarietà eventuale nei confronti di chi, eccezionalmente, sia arrivato da destra e abbia dato perfino un colpetto di freno.