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| 05 dicembre 2012, 07:11

Tutti in ansia per il 21 dicembre: che sarà mai, la fine del mondo?

Tutti in ansia per il 21 dicembre: che sarà mai, la fine del mondo?

 Ricordo, per chi se ne fosse dimenticato, che il 21 dicembre il mondo finisce.

Come recita Wikipedia, “il 21 dicembre 2012 è la data del calendario gregoriano nella quale secondo alcune credenze e profezie, prive di qualsiasi rilievo scientifico, si dovrebbe verificare un evento, di natura imprecisata e di proporzioni planetarie, capace di produrre una significativa discontinuità storica con il passato: una qualche radicale trasformazione dell'umanità in senso spirituale oppure la fine del mondo. L'evento atteso viene collegato temporalmente alla fine di uno dei cicli (b'ak'tun) del calendario maya.”

Io, ovviamente, non ci credo, però un sacco di altra gente, sì. Tanto che anche la NASA ha fatto sapere che un certo “Niribu”, un asteroide che qualcuno aveva detto si sarebbe disintegrato sulla Terra proprio in quella data lì, “rappresenterebbe soltanto una sciocchezza priva di qualsiasi fondamento scientifico”. Tra le altre possibili cause della presunta fine del mondo, se l'impatto con il meteorite non convince, si può scegliere di credere in una inversione del campo magnetico terrestre, con inondazioni, terremoti ed eruzioni di vulcani come diretta conseguenza dello sbilanciamento dell’asse terrestre. Comunque, i Maya avrebbero fatto coincidere il 21 dicembre 2012 non con la fine del mondo, ma con l’inizio del quinto ciclo del mondo in corrispondenza del solstizio d’inverno. Inoltre, il giorno è stato ricostruito tramite una correlazione con il nostro calendario, che è relativo, come tutti gli altri calendari esistenti.

Bisogna proprio non avere nient’altro da fare o da pensare, per temere la fine del mondo il 21 dicembre. Con tutte le preoccupazioni che ognuno di noi ha, per tirare a campare ogni giorno, riesce difficile credere che “milioni” di persone abbiano quel timore lì.

Non mi dispiacerebbe, però, che quel giorno coincidesse invece con un rinnovamento generale. La profonda crisi economica che stiamo vivendo, il brutto sotto tutte le sue forme, il male nel senso più ampio della parola: non sarebbe bello se il 22 dicembre ci svegliassimo e ci trovassimo in un mondo nuovo, più efficiente, senza preoccupazioni economiche, dove tutto funziona, non esistano conflitti e tutti hanno un lavoro o una pensione ?

Sì sarebbe bellissimo, ad esempio. Alzarsi al mattino, ad un'ora decente. Fare colazione, non di corsa, e uscire di casa. Trovarsi ad attendere l'autobus, che arriva in orario e non è strapieno. Il traffico è scorrevole, si arriva al lavoro ad un'ora consona, diciamo alle 9, passando davanti ai negozi che sono tutti in attività, nessuno chiuso, e in totale assenza di mendicanti. Si lavora tutti, con i giusti ritmi, senza stress, perché siamo in tanti, ed ognuno svolge la sua mansione. Pausa pranzo, un' oretta piena, o se si preferisce anche meno, nella mensa aziendale o fuori dall'ufficio, grazie ai ticket che coprono interamente il prezzo della consumazione. Poi, rientro al lavoro fino al termine della giornata, ad un'ora decente, comunque prima delle 18. Nessun straordinario, perché non ce n'è bisogno. Abbiamo fatto quello che dovevamo per quel giorno, lo stipendio è ottimo e abbondante, le ore in più di lavoro non sono necessarie. Ritorno a casa, puntuali, perché non c'è nessun ingorgo, e finalmente trascorrere la serata sereni in famiglia magari progettando gli svaghi del prossimo fine settimana.

E dire che un mondo così esiste già, e neppure tanto lontano da noi. Basterebbe solo spostarsi nel nord Europa.

Però là fa sempre freddo, uffa.



Monica Bruna

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