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In Breve

| 26 luglio 2012, 13:38

Mistral: la birra che parte da Cuneo ma arriva da lontano

Occhio all'etichetta! A volte l'apparenza inganna....

Mistral: la birra che parte da Cuneo ma arriva da lontano

È nata una nuova birra!

Siamo in una provincia in cui i micro birrifici pullulano con proposte di alto livello, tanto  che il resto d’Italia non solo ci invidia, ma pure ci copia. Per cui la nascita di etichette incuriosisce sempre, soprattutto se il prodotto in questione ha riferimenti tanto marcati al territorio di provenienza.  

Prima di tutto il nome: Mistral.

Escludendo che voglia richiamare il modello della Maserati, il transatlantico francese, il regolatore di pressione subacquea, la poetessa cilena e alcune altre decine di persone e cose omonime  non possiamo fare altro che pensare che la birra in questione sia dedicata al vento di maestrale che soffia in Provenza oppure a quel Frédéric, poeta, provenzale anch’egli, laureato con il Nobel nel 1904. Qualunque esso sia, il riferimento alla cultura della lingua d’Oc è palese ed è sempre salutato con interesse un prodotto che vuole esaltare la terra e le tradizioni da cui proviene. Per questo vogliamo saperne di più e la curiosità ci obbliga a ruotare la bella bottiglia da 500 cc per leggere la contro etichetta, per riuscire a capire chi è il produttore che ha voluto dedicare una birra a un territorio che sembra sempre di più attirare attenzione e curiosità.

Ecco la vera sorpresa: non c’è. O meglio, non è palesemente citato: al posto del birrificio, in piccolo… molto piccolo, c’è un codice di accisa. Guidati dal desiderio di sapere, cerchiamo di approfondire. Come si traduce questo codice alfanumerico? Se ci avvaliamo dell’uso di internet riusciamo solo a capirne una parte. Si tratta di azienda italiana (meno male) che produce birra (è già qualcosa) che ha la sua sede in provincia di … Trento.

Trento???

E cosa diavolo c’entra la tradizione franco provenzale, sapientemente narrata  sul collare che con eleganza adorna la bottiglia, con il Trentino? Nemmeno con uno sforzo riusciamo a immaginare un qualunque collegamento tra due realtà tanto diverse. Continuando a leggere sulla nostra etichetta ci accorgiamo che la birra è distribuita da una società che ancora una volta richiama il nostro territorio sfoggiando nella ragione sociale un bel “D’Oc”. Vorrete dire che qualcuno che ama le tradizioni provenzali ha ideato una birra legata a questo territorio e la fa produrre a Trento?

Un vero inno al chilometro zero.

Non c’è da stupirsi che sull’etichetta ci sia il codice accisa invece che il produttore. Qualcuno potrebbe pensare a un’operazione poco credibile, tenendo anche conto che all’assaggio la bionda e la rossa Mistral dimostrano non molta personalità. Di personalità  invece ne ha, forse troppa, quella che dovrebbe essere la punta di diamante della linea, la Mistral al Genepy Bordiga. Ci mancherebbe ancora dopo i viaggi a cui vengono sottoposti gli infusi e i distillati per andarsi a congiungere con la birra: partono da Cuneo, per arrivare a Trento e ritornare a Cuneo! Ovviamente nel rispetto della filiera corta ….

Paola Gula

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