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Politica | 20 luglio 2012, 13:23

Il Consiglio Regionale si impegna contro l'omofobia: vittoria del Movimento 5Stelle

Fabrizio Biolé: vigileremo sull'applicazione reale di questo impegno

Il Consiglio Regionale si impegna contro l'omofobia: vittoria del Movimento 5Stelle

Riceviamo e pubblilchiamo

Alla fine, dopo più di un anno dalla presentazione, l'Aula Consiliare Regionale ha affrontato la discussione sulla nostra mozione che chiede alla Giunta una presa di posizione netta sulla prevenzione e la lotta all'omofobia. Numerose risoluzioni del Parlamento Europeo impegnano i vari Paesi a condannare con fermezza i discorsi omofobici, tutte le discriminazioni fondate sull'orientamento sessuale, sollecitano ad intensificare la lotta all'omofobia in tutti i contesti a partire da quello scolastico, fino alle varie configurazioni della vita amministrativa, giudiziaria e legislativa dei vari paesi, sottolinando la base valoriale dell'Unione Europea, declinata nel rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, la democrazia e lo stato di diritto.

La Carta Costituzionale italiana è ben chiara per quanto riguarda la pari dignità sociale e l'uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, senza alcuna distinzione. Nonostante la commissione giustizia della Camera abbia alcuni mesi fa rigettato una proposta di legge che avrebbe previsto l'aggravante omofoba per taluni reati, dimostrando di essere molto indietro rispetto al sentimento diffuso della maggioranza della società civile in merito all'universalità dei diritti - e dunque alla difesa anche giuridica degli stessi - per esempio la città di Torino, capoluogo della nostra regione, ha dimostrato negli anni una crescente sensibilità a proposito dei diritti delle persone appartenenti al mondo LGBTIQ.

La mozione approvata, devo dire pur col risicato numero di 28 voti favorevoli, condanna i purtroppo ancora frequenti atti di omofobia, chiedendo al Parlamento, e in particolare ai parlamentari piemontesi di impegnarsi ad assumere delle iniziative legislative atte a definire l'aggravante omofobica, così come presente in molti paesi europei.

Sarà mia premura verificare che l'impegno venga mantenuto, a partire da quelli che sono i comportamenti e le dichiarazioni dei rappresentanti regionali, miei "colleghi" pro-tempore non nuovi ad uscite ben poco felici e tacciabili a volte di subdola omofobia o transfobia. Mentre molte nazioni europee hanno dimostrato di avere una classe politica all'altezza dell'evoluzione culturale della società civile, ancora in questi giorni abbiamo assistito in Italia alle diatribe interne a grandi partiti che dovrebbero, sulla carta, essere i paladini dei principi di uguaglianza e tolleranza e che invece si aggrovigliano in discussioni tra fazioni che dimostrano la scarsa maturità nell'affrontare questioni così basilari e "naturali".

Non a caso uso questa parola: perchè il più delle volte è piegata, con la compiaciuta connivenza di molti organi di stampa, ai dogmi ed alle dottrine codificati dagli apparati apicali del potere secolar-spirituale che permea suo malgrado la società italiana. Il riconoscimento di tutti i diritti fondamentali, non ultimo quello di avere volontariamente un coniuge legalmente riconosciuto e delle prerogative riservate in una società "vecchia" solamente alle persone eterosessuali, deve a questo punto essere lo scopo primario di tutti i rappresentanti istituzionali che a tutti i livelli possono avere responsabilità diretta in atti legislativi, normativi e deliberativi, senza alcuna distinzione di colore politico: solo in questo modo il Piemonte e l'Italia potranno dirsi con orgoglio "civili"!  

Fabrizio Biolé

vice-capogruppo regionaleMoVimento 5 Stelle

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