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| 13 giugno 2012, 09:02

Bikini o interi, riflessioni che vanno oltre l'articolo di costume

A ridosso della stagione estiva, al momento della prova costume, ci si scontra con tutti i propri difetti fisici, veri o presunti che siano

Bikini o interi, riflessioni che vanno oltre l'articolo di costume

Le nostre nonne – o bisnonne- sì che erano fortunate! Ai tempi loro andare al mare era un evento eccezionale. Chi non era nato in una località marina poteva passare anche l'arco di tutta la vita senza vedere neanche una spiaggia. Già era un gran cosa prendere il sole ai bordi di un fiume. Ma che fosse lago, mare o fiume, le nostre nonne/bisnonne erano comunque vestitissime. Costumi rigorosamente interi, che lasciavano scoperte di poco spalle, braccia, gambe. E a quei tempi, non è che ci facessero molto caso a cuscinetti di adipe sul girovita o alla "mostruosa" cellulite. Le nostre ave erano bianchicce, ed eventualmente, mollicce, ma non ci pensavano, non gliene importava proprio niente. E facevano bene.

La nostra generazione, fortunata sotto molti aspetti, e disgraziata sotto altri, invece, è riuscita a cercare e trovare problematicità anche là dove proprio non ce ne dovevano essere. Con la “cultura” dell'immagine l'aspetto fisico è diventato una ragione di vita per molte persone. D'inverno l'essere infagottati, da questo punto di vista, aiuta. Per mesi e mesi l'unica parte del corpo visibile è solamente una parte del viso. Però, poi, arriva l'estate, e tutto quello che per la maggior parte dell'anno è rimasto nascosto, volenti o nolenti, ci tocca esibirlo. La pelle dell'avambraccio "pendula", ad esempio, può diventare un ostacolo per molte donne ad indossare magliette o vestiti smanicati. In realtà, dovremmo infischiarcene, e vivremmo certamente meglio, ma il dicktat della nostra generazione è quello di apparire sempre al meglio.

Peggio ancora quando decidiamo di comprare un bikini nuovo. Ne vediamo uno carino, che sul manichino pare una meraviglia, ed entriamo nel negozio. Già se chiediamo la misura che abbiamo sempre indossato, quando la commessa ce la fa vedere sul bancone, sembra minuscola. C'è da dire, infatti, che le taglie dei vestiti di anno in anno mutano, e tendenzialmente rimpiccioliscono, come detta inevitabilmente la moda.

Così, se nella nostra testa la M doveva andare più che bene, siamo costrette a rimediare una L. Con tale taglia di costume entriamo in cabina, ma nei pochi attimi di tempo che il due pezzi ci ha messo nel tragitto dalle mani della commessa al camerino, si deve essere ulteriormente ristretto.

Nell'ambiente che di solito misura un metro quadrato e dove non si sa mai dove appoggiare o appendere quello che ci togliamo di dosso, una luce sadica annulla immediatamente l'entusiasmo con cui si era entrati nel negozio facendoci apparire pallidi come fantasmi. Chili e chili di inutile ciccia trasbordano da ogni parte quando si tenta di misurare il costume che nel frattempo è diventato incredibilmente ancora più piccolo. Una ciccia che, peraltro, a casa non ci eravamo proprio accorte di avere.

Come va?” chiede la commessa fuori dal loculo.

Ehm, forse ci vorrebbe una taglia in più...”

Quella è la taglia massima, mi spiace!”

Ok, bene. Anche quest'anno la prova costume si dimostrerà il solito schiaffo al nostro orgoglio di bel donnino. Immancabilmente d'estate ci tocca sempre fare i conti con la più dura delle prove: quella che riguarda la nostra autostima e che coinvolge anche le donne che non dovrebbero farsi alcun tipo di problema. Ma si sa, siamo ipercritiche con chiunque, a cominciare da noi stesse.

Allora per rimediare allo stress di stagione che ci prende immancabilmente in questo periodo dell'anno, dovremmo avere l'invidiabile coraggio delle persone che frequentano le spiagge naturiste, che oltre a risparmiare cifre notevoli sull'acquisto dei costumi da bagno, non si "curano" minimamente del loro aspetto fisico. Nel senso che possono avere tutte le taglie del mondo, ma convivono serenamente con il loro corpo tanto da esibirlo senza alcun problema. Quando diventerà di moda il naturismo (cosa impossibile perché gli stilisti che dettano le tendenze di come apparire, non potrebbero più vendere i loro costumi da bagno) probabilmente la maggior parte delle donne non saprà più cosa sia la "prova costume". 

Con buona pace delle ansie che si patiscono in questi mesi.


Monica Bruna

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