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Eventi | 26 novembre 2011, 17:08

Inaugurata la mostra "Transafricana" a Bene Vagienna

Presente il critico d'arte Achille Bonito Oliva, che ha curato la mostra di sei artisti africani

Il critico d'arte  Achille Bonito Oliva

Il critico d'arte Achille Bonito Oliva

Venerdì 25 si è aperta la bella e interessante mostra “Transafricana” allestita presso Palazzo Lucerna Rorà di Bene Vagienna. Presente all'inaugurazione il curatore Achille Bonito Oliva con il quale hanno collaborato Giorgio Barberis e Sarenco dell'omonima Fondazione.

Dopo i ringraziamenti da parte di Barberis agli sponsor pubblici e privati, grazie ai quali è stato possibile allestire una mostra “di arte vera e non artigianale” africana, ha spiegato chi sono i sei artisti che espongono il direttore culturale Sarenco, che dagli anni '80 si è dedicato alla promozione nel mondo occidentale dell’arte e della fotografia africana. Che in Italia, in particolare, ha avuto grande difficoltà nel farsi conoscere ed apprezzare, tanto che con la sua fondazione è stato l'unico ad occuparsene: mentre invece “ l'arte africana esiste e c'è”.

Provenienti da aree diverse dell'Africa – Bush e Lilanga dalla Tanzania, Seni Camara dal Senegal, Mahlangu dal Sud Africa, Mbuno e Wanjau dal Kenya, - i sei sono fra gli artisti più significativi di questa parte del mondo. Il titolo della mostra ha un duplice richiamo: da una parte alla omonima ferrovia che attraversa l'Africa dal nord al sud, mai portata a compimento, e dall'altra alla Transavanguardia, con la quale ha tante cose in comune, come ha spiegato meglio ABO (così al critico piace essere chiamato). Con una vera e propria lectio magistralis.

La Transavanguardia negli anni settanta recuperò “la normalità, con il colore tornato al centro dell'arte, e con l'io e l'identità dell'artista”. Sebbene nell'arte primitiva africana chi dipingeva non si sentiva artista, perché la pittura, in pieno spirito atropaico “serviva ad esorcizzare spiriti maligni, animali ostili e a difendere il villaggio” quindi con una funzione liberatoria e protettiva.

Alla fine dell'800 l'arte occidentale in crisi “assume la pelle dell'espressione visiva africana” e Matisse ebbe una folgorazione quando vide un totem del Continente Nero esposto in una vetrina. Occorre distinguere “l'artigianato dall'arte : il primo è una conferma di una tradizione, ma l'arte crea un nuovo codice”.

Gli artisti in mostra sono tutti diversi, ma con una consonanza: “il grottesco non è mai realista”. Nelle opere c'è il senso del gioco dell'immagine e c'è sempre un timbro visivo e cromatico riconoscibile. Il messaggio della mostra è quello di “riattivare il muscolo atrofizzato della sensibilità collettiva”. I sei artisti “propongono una ricerca iconografica per non tagliare i ponti con il proprio passato”. Perché proprio questo fa l'arte contemporanea: “aiutare a recuperare il passato per scavalcare il presente e cavalcare il futuro”.

Contemporaneamente alla presentazione della mostra, ABO ha tenuto a battesimo anche il nuovo anno accademico dell'Accademia di belle arti di Cuneo, presieduta da Anna Maria Orzi Lucchini. Con la battuta di finale di Bonito Oliva che, modificando un po' la celebre frase di Totò, ben conosciuto da noi cuneesi :“sono un uomo di mondo: ho fatto l'accademia di belle arti a Cuneo”.

La mostra è visitabile fino al 29 gennaio 2012. Per informazioni Ufficio Cultura Città di Bene Vagienna Tel: 0172.654152 – 654948 ufficiocultura@benevagienna.it Associazione Culturale Giuseppe Morino – Savigliano tel 0172.715888 – 3356195282

Monica Bruna

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