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| 31 agosto 2011, 07:00

Controcopertina: il rientro dopo le vacanze

Controcopertina: il rientro dopo le vacanze

Quello che doveva succedere è successo. Coloro che anche quest'anno hanno potuto permettersi di fare le vacanze, le hanno (già) terminate e sono rientrati al tran-tran quotidiano. Per chi è fortunato (dati i tempi...) si tratta di ricominciare con il lavoro, per gli altri di riallinearsi con il menage familiare. I giornali, il web, la televisione si sprecano nei consigli su come affrontare questo choc annuale. Eccone qui qualcuno-tipo: “E' possibile focalizzarsi sui momenti gioiosi, seppur di breve durata, vissuti durante il periodo di vacanza, per fare in modo che essi continuino a vivere dentro di noi”. A me, se viene da pensare ai “momenti gioiosi”, viene l'angoscia del rimpianto, che di certo non aiuta molto nel riprendere il giro di tutti i giorni.

“...Negli ultimi giorni di ferie sarebbe meglio evitare di fare le ore piccole e cercare di alzarsi di buon mattino come se si dovesse andare al lavoro: è un modo per ripristinare il vecchio ritmo di sonno-sveglia”. Io sfrutto ogni minuto disponibile per dormire di più. Per alzarmi presto ho a disposizione tutto l'anno. “Alla fine delle vacanze è meglio evitare le abbuffate prediligendo cibi leggeri e genuini per aiutare l’organismo a depurarsi e a tornare in forma”. Questo andrebbe fatto sempre, non solo alla fine delle vacanze...

“Un altro suggerimento è quello di rientrare a casa almeno 2-3 giorni prima di riprendere il lavoro: l’impatto con l’ufficio e la vita familiare sarà meno duro perché si ha il tempo di ambientarsi”. Uno dei pochi suggerimenti furbi. Non c'è niente di peggio che sfruttare fino all'ultimo momento la vacanza per tornare con l'affanno del riassetto casalingo dell'ante partenza. “E' bene riprendere il lavoro gradualmente, senza pretendere il massimo appena si rientra e fissando solo piccoli obiettivi”. Alla maggior parte di noi “gli obiettivi” nel lavoro vengono imposti, solo pochissimi fortunati si possono permettere di gestirsi “gradualmente”. La prassi è tornare e ritrovarsi tanto di quel lavoro arretrato che sono proprio i giorni del rientro ad essere quelli più faticosi. 

“Infine, sarebbe utile non perdere le piacevoli abitudini estive: cene all’aperto, lunghe passeggiate e attività fisica possono aiutare a liberarsi dalla malinconia e a tornare di buonumore”. Certo, certo. Mi piacerebbe conoscere almeno UNA persona che si metta a seguire anche solo uno dei cosiddetti consigli. Siamo tutti talmente presi dai pensieri di tutto quello che avevamo frettolosamente lasciato in sospeso e che dovremo riprendere in mano, che è impossibile trovare la forma mentis per cercare di mettere in atto i fantastici suggerimenti degli “esperti”. Tanto dipende anche dal carattere di ciascuno di noi. Chi è ansioso, anche dopo un mese di vacanze, continuerà ad essere ansioso. Chi è spensierato, continuerà ad essere spensierato. Non ci sono consigli che tengano. Ognuno a suo modo dovrà cercare di riprendere la vita di tutti i giorni, anche se non è facile.

Il mio subconscio lavora contro di me non solo la notte che anticipa il rientro, ma ben prima. Cose lasciate lì a metà, persone che si dovevano cercare, appuntamenti che si dovevano prendere, scadenze prorogate fino all'ultimo, tutto emerge durante la notte, in un agitato dormiveglia che rende il risveglio più traumatico dei normali giorni lavorativi. Qualcuno felice della fine delle vacanze ci sarà senz'altro. Tra questi, coloro per i quali il lavoro è l'unica ragione di vita e tutto il resto è semplicemente una perdita di tempo. Oppure quando – capita, non dovrebbe, ma capita – durante le vacanze è andato tutto storto; il tempo piovoso, moglie o marito litigiosi, figli insopportabili, luogo di villeggiatura del tutto diverso da quello visto sul depliant... i motivi possono essere decine e decine. Allora il rientro è il momento della liberazione dalla schiavitù della convivenza forzata. Ma per i più, fortunatamente, la vacanza non è andata così male. E l'angoscia per il rientro prende il sopravvento. Coraggio. Ci manca solo un anno alle prossime vacanze.

Monica Bruna

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