“Fatta l’Italia, ora bisogna fare gli italiani!”, sentenziò Massimo D’Azeglio, dopo il compimento dell’unificazione nazionale del quale si celebrano i centocinquant’anni. Tanti fattori contribuirono a quel nobile scopo, non ultimo un aspetto che fa leva sulla passione dei popoli italici per la musica e il canto. Un popolo di canterini che aveva visto scandite le gloriose, ma anche tragiche e sanguinose, lotte risorgimentali dal suono delle melodie verdiane, condivideva però solo in parte il patrimonio di musica popolare tipico di ogni regione, per lo più espresso nelle lingue e dialetti delle varie zone. I piemontesi cominciarono a conoscere “Vitti ‘na crozza” e i siciliani “La Monferrina”, mentre nel frattempo iniziavano a essere composte canzoni in quella che doveva diventare la lingua comune. A cavallo del XIX e del XX secolo videro la luce molti di questi brani, tramandati prima oralmente, poi attraverso le prime onde radio. Anche con le note e le parole di quelle melodie si formò una base di comune sentire fra italiani del nord, del sud, dell’est e dell’ovest e nel secolo scorso diedero il loro contributo a tenerle in vita e diffonderle due artiste trinitesi, delle quali quest’anno ricorre il centenario dalla nascita, in concomitanza con il centocinquantenario dell’Unità d’Italia: le Gemelle Nete. Musiciste talentuose e autodidatte, dal paese natìo arrivarono in tutta Italia e anche al Lido di Parigi, facendo conoscere quelle canzoni antiche che raccontavano la vita, il lavoro, gli amori, la spensieratezza e i drammi degli italiani che si andavano facendo popolo.
Le Gemelle Nete, oltre a divertire intere generazioni di italiani, svolsero un prezioso ruolo di salvaguardia e diffusione di un patrimonio musicale e storico che rischiava e rischia tutt'ora di cadere nell’oblio. In questo senso le Gemelle hanno rappresentato una vera e propria “Arca di Noè” di un certo patrimonio musicale italiano, così come le preziose iniziative dell’Arcigola prima e poi del movimento Slow Food hanno permesso di salvare prodotti, sapori e tradizioni culinarie e gastronomiche che rischiavano di scomparire. Non a caso le due “missioni” negli anni Settanta e Ottanta s’incrociarono, perché era proprio con i loro amici dell’Arcigola che Neta e China Costamagna giravano l’Italia a proporre il loro repertorio. Ora che le Gemelle Nete non ci sono più, bisogna fare in modo che quel loro repertorio musicale non vada perduto, bisogna raccogliere il testimone dell’”Arca” di quelle canzoni e arie da diffondere e si è cominciato a farlo con l’organizzazione di due edizioni del “Gemelle Nete Pride”, “L’orgoglio delle Gemelle Nete”, svoltesi a Trinità nel 2004 e 2009 con entusiastica partecipazione degli artisti e grande successo di pubblico.
Quest’anno il Comune di Trinità desidera accomunare la celebrazione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia con il centenario della nascita delle due compiante artiste concittadine, organizzando sulla piazza del paese la terza edizione del “Gemelle Nete Pride”, lunedì 27 giugno alle 21. Ogni artista e gruppo musicale invitato, interpreterà un brano del vasto repertorio netiano, accompagnato dal pubblico in “Netaoke”, che avrà anche la possibilità di danzare su un’apposita pista.
Mostra “Cent’anni di Nete: da Trinità al Lido di Parigi”
Sabato 25 giugno alle 18, nella Palazzina del Castello, si inaugurerà la mostra “Cent’anni di Nete: da Trinità al Lido di Parigi”, curata dalla Prof. Marita Rosa. La Mostra, che rimarrà aperta fino al 10 luglio prossimo, ripercorre la vita personale e artistica delle Gemelle trinitesi Anna e China Costamagna, più note al pubblico come“Gemelle Nete”. Una serie di pannelli ricchi di immagini e commenti raccontano soprattuttola loro grande passione per la musica e le loro innumerevoli esibizioni, dai palcoscenici dei piccoli paesi a quelli nazionali e internazionali. La loro grande fama è arrivata con la partecipazione ai programmi Rai di Renzo Arbore e con l’intervento al Lido di Parigi. La mostra documentaria sulle gemelle trinitesi è organizzata, come lo spettacolo di lunedì 27 giugno nella Piazza Centrale di Trinità, in occasione del loro centesimo compleanno. Entrambe le gemelle sono scomparse alcuni anni fa, lasciandio intatto nel ricordo di chi le ha conosciute personalmente e nei moltissimi che hanno avuto modo di apprezzarne la loro arte, la grande umanità e simpatia di queste due straordinarie artiste trinitesi.
MOSTRA: CARATTERI EUROPEI DEL CINQUECENTOTRINITÀ
Sabato 25 Giugno alle 17, nella Biblioteca Civica di Trinità, verrà inaugurata anche la mostra: “Caratteri Europei del Cinquecento”, di Franco Chittolina. La mostra rimarrà aperta fino al 10 luglio prossimo. Si tratta di una esposizione di libri antichi di grandi autori che hanno contribuito all’educazione dell’Europa nel corso del 1500. Sono esposte le edizioni di Erasmo da Rotterdam, di Padri della Chiesa e di grandi filosofi medievali come S. Tommaso e Duns Scoto. È rappresentata inoltre la grande letteratura classica con edizioni cinquecentesche di autori greci, da Esopo a Sofocle e latini da Orazio a Tito Livio a Marziale e una edizione del 1547 dell'Orlando Furioso di Ludovico Ariosto. L’iniziativa è organizzata dal Comune nell’ambito delle celebrazioni dei 450 anni dello Stemma di Trinità, consegnato nel 1561 dal Duca Emanuele Filiberto di Savoia, per ricompesare i trinitesi delle sofferenze patite durante l’assedio e l’incendio del paese e del suo castello nel 1554 per mano dei francesi di Francesco 1° nella lotta per il dominio in Europa contro gli eserciti spagnolo e tedesco al comando dell’imperatore Carlo V. Tutto ciò, mentre si stampavano nel 1500 i libri di grandi pensatori, poeti e scrittori, ora in mostra nelle loro edizioni originali a Trinità.