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In Breve

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| 01 febbraio 2011, 08:00

Quando saremo finalmente fuori dal tunnel (di Tenda)?

Nella rubrica settimanale di Monica Bruna il punto sul vetusto e superato traforo che ci porta al mare

(© Targatocn.it)

(© Targatocn.it)

Teletrasporto? Vivere fino a 120 anni? Fine della fame e delle guerre nel mondo? Il ponte sullo stretto di Messina? Cuneo–Nizza in un'ora e mezza? Sono sicura che l'ultima delle grandi aspettative sia la più improbabile a realizzarsi, perlomeno nel prossimo futuro. L'ultima “trovata” poi, vale a dire quella di rendere il transito alternato permanente per tutti, auto camper e mezzi pesanti, 24 ore su 24, ha reso ancora più difficile una situazione giù molto critica. Parlo dell'odioso Tunnel di Tenda, per cui il tempo sembra essersi fermato all'epoca delle carrozze, ovvero al 1882, anno in cui fu inaugurato. In questi ultimi anni il susseguirsi di provvedimenti, pur nell'encomiabile intento di garantirne la sicurezza – infatti non ci spostiamo più in carrozza – hanno reso veramente arduo l'affrontare un percorso che di suo, a parte la tortuosità del valico, non comporta particolari disagi, a patto di non patire il mal d'auto.

Già penso alla prossima stagione estiva o prima ancora alle feste pasquali, quando chilometri e chilometri di auto e camper saranno in fila sui tornanti ad aspettare il proprio turno per passare. Ci sarà chi si sgranchisce, chi si fuma una sigaretta (o anche tutto il pacchetto, in alcuni momenti ce ne sarebbe tutto il tempo), chi fa gironzolare un po' il cane o i bambini, chi si apparta per un bisogno fisiologico impellente, qualcuno si potrà aprire anche un tavolino da picnic per un panino o magari anche per una partitina a carte con qualche altro automobilista. Chi ha bambini piccoli si dovrà attrezzare prima della partenza, tenendo a disposizione dei giochini o munendosi di lettore dvd per i cartoni animati... tutte cose che sicuramente non incentivano la voglia di mettersi in viaggio, magari per una gita di poche ore. Con, ovviamente, gravi ripercussioni sul turismo e in generale sull'economia sia da parte italiana che francese.

Purtroppo alternative al Col di Tenda, per chi come noi parte da Cuneo e dintorni, non ce ne sono, perché passare invece dal Col di Nava, cosa che per cause di forza maggiore è capitato di dover fare, è sembrato – forse perché lo è veramente - un viaggio interminabile. Aspettiamo quindi fiduciosi l'inizio del 2012 quando dovrebbero finalmente partire i lavori “della speranza”. Il progetto prevede la costruzione di una nuova galleria monodirezionale accanto a quella già esistente e l'ampliamento di quella vecchia, ed il lavori, secondo i progetti, dovrebbero protrarsi per 7-8 anni. Al termine ci saranno dunque due tunnel : quello di nuova costruzione, per andare verso Nizza, leggermente più lungo, e quello vecchio, risistemato, per tornare in Italia, collegati fra di loro da corridoi di sicurezza.

Ma per arrivare a tutto questo - sempre ammesso che ci si arrivi a vederlo, noi poveri transfrontalieri un po' più che maggiorenni, IL NUOVO TUNNEL ( ! )- quanti anni di disagi dovremo ancora affrontare, con coloro che come noi non vogliono più che Cuneo sia isolata dal mondo? Che Cuneo ormai sia famosa come New York,  come è stato detto in una recente canzone trasmessa da Zelig, va bene, ma a livello di infrastrutture, purtroppo – e scusate il bisticcio di parole - di “strada” ne dobbiamo ancora fare tanta.

Monica Bruna

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